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Gufidaun, das malerische Dorf

Il Serpentello con la coroncina

Bambina mia, devi sapere che tanti e tanti anni fa, quando tu ancora non eri nata, c’era una brava ragazzina, che era stata mandata da un contadino per aiutare un po’ dappertutto nei lavori in casa e nella stalla. Ed era tanto brava nello svolgere con scrupolo e zelo le mansioni affidatele. S’impegnava senza sosta dal mattino fino a notte inoltrata. Amava il lavoro nella stalla e soprattutto le stavano a cuore le mucche. Ma vi era pure un vispo e innocuo serpentello che portava in testa una brillante coroncina. La bestiolina solitamente se ne stava ritirata in una stretta fessura nel muro della stalla e raramente si faceva vedere. Tutti sapevano della sua presenza pur non avendo mai vista quella simpatica bestiolina tanto singolare. Sapevano che c’era poichè spesso si faceva sentire emettendo dei suoni magicamente melodiosi.
Ma ogni qualvolta la bambina si recava in stalla per mungere le mucche, ecco che quel singolare e vispo serpentello faceva la sua apparizione. Era un vero incanto vederlo con quei suoi occhietti neri brillanti rivolgersi alla bambina con sguardo sincero e supplicante come se fosse una preghiera.
La brava bambina le versava sempre un po’ di quel buon latte appena munto in una scodellina o ciotola.
Avreste dovuto vederlo quel piccolo simpaticone come sorbiva con la sua linguetta il buon liquido bianco ancora tiepido!
E muovendo la sua testolina in segno di riconoscenza, la coroncina cosparsa di stelline dorate e scintillanti, sembrava cosparsa di goccioline di rugiada ai primi raggi di sole. C’era da rimanere estasiati alla vista di quello spettacolo!
Ma subito dopo l’animaletto spariva nella sua fessura nel muro. La bambina si godeva quotidianamente quello spettacolo e le portava fortuna. La mucche infatti, davano più latte di prima. La cosa andò bene per un bel po’ di tempo.
Ma una sera fece improvvisamente la sua apparizione in stalla il burbero padrone che era pure un tirchio avarone. Nel vedere che la bambina dava del latte all’animaletto, andò su tutte le furie e coprì la bambina con ogni sorta di ingiurie e rimproveri. La brava bambina cercò di giustificarsi, ma non ci fu verso di convincerlo e lui per di più le disse che non poteva tenere al suo servizio una che dava latte ai vermi e la scacciò dicendole che se ne doveva andare subito da quella casa. A nulla valsero le suppliche e le preghiere della bambina: andò in casa a prendere le sue povere cose. Ma prima volle andare un’ultima volta nella stalla per salutare le mucche alle quali si era tanto affezionata. Con le lacrime agli occhi le baciò una per una prima di uscire. Ma improvvisamente apparve il suo simpatico serpentello con la coroncina in testa. Scrollando la testolina in segno di riconoscenza la fece cadere ai suoi piedi in modo che la raccogliesse e la serbasse in segno di riconoscenza. A quel punto il serpentello scomparve per sempre e nessuno lo vide mai più. La bambina se ne torno a casa sua dalla mamma che viveva povera e sola. E come andò a finire? La bambina fu ricompensata del suo buon cuore perché il possesso di quella coroncina di colpo la rese assai ricca e felice. Ma quell’ingrato contadino non ebbe piu fortuna e poco tempo dopo perdette tutti i suoi averi; in tal modo fu punito per la sua avarizia e spietatezza.

Traduzione dal libro “Märchen aus Tirol” di Ignaz Vinzenz e Josef Zingerle
Casa ed. Tyrolia, Innsbruck-Vienna-Monaco 1961

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